Alessandra Ricci, CEO di SACE, in occasione del 58esimo meeting annuale di ADB (Asian Development Bank) a Milano ha dichiarato:
“Dietro quei 12 miliardi investiti da noi ci sono 33 miliardi di progetti realizzati, e questo è un aspetto importante, perché ciò che conta davvero è proprio questo. Ogni volta che interveniamo, facciamo da catalizzatore, moltiplicando le risorse che il sistema pubblico e quello privato possono mettere a disposizione per supportare l’internazionalizzazione. Mi piace parlarvi del modello su cui abbiamo costruito il nostro supporto, che abbiamo chiamato GROW, per tornare al tema della crescita. Le quattro lettere di “GROW” hanno un significato preciso. Partiamo dalla “G”. La vedete? Indica le garanzie e la liquidità che SACE offre, che supportano la realizzazione di interventi di internazionalizzazione. Vi faccio un esempio: immaginate un’impresa che ha deciso di fare un investimento in Cina, come ad esempio costruire un impianto produttivo. La sua sussidiaria in Cina ha ottenuto un finanziamento da circa 10 milioni di euro. Questo per farvi capire che non stiamo parlando solo di grandi imprese, ma anche di piccole e medie aziende che, con una garanzia SACE, possono ottenere risorse finanziarie dal sistema bancario, da Cassa Depositi e Prestiti, da Simest, con una durata più lunga di quella che sarebbe possibile senza una garanzia SACE.
Passiamo alla “R”, che sta per la copertura del rischio, la cosiddetta R-star. Quando ci affacciamo ai mercati internazionali, dobbiamo affrontare dei rischi che probabilmente prima non conoscevamo, o che sono diversi da quelli che incontriamo in Italia, come il rischio che il nostro partner non ci paghi, o che i nostri beni vengano distrutti a causa di eventi naturali, o il rischio di svalutazione delle valute. SACE è lì per coprirvi anche da questi rischi. Vi faccio un altro esempio: un’impresa del settore ceramico ha venduto un impianto del valore di circa un milione di euro in Indonesia. Per coprirsi dal rischio di mancato pagamento, ha ottenuto una copertura SACE che le ha permesso di accedere a finanziamenti bancari su base trade finance.
Arriviamo alla “O”, la parte più interessante, che si collega in parte a quanto ha detto Matteo riguardo a ICE. Prima di esportare, prima di garantirvi dei finanziamenti, dobbiamo crearvi nuove opportunità. Come istituzioni pubbliche, possiamo fare in modo che esistano opportunità a cui le imprese possano accedere. Possiamo farlo eliminando i vincoli. Un tema di politica commerciale e geopolitica in corso è quello di mettervi in contatto con acquirenti con cui, altrimenti, sarebbe difficile entrare in contatto, soprattutto quando parliamo di continenti come l’Asia. Dobbiamo aprirvi le porte per entrare in contatto con questi buyer, con i quali oggi non avete sviluppato appieno il vostro potenziale. Ed è qui che entra in gioco la nostra “push strategy”. Consiste nell’individuare in ogni paese asiatico quegli acquirenti con cui l’export italiano è sotto-penetrato. Grazie alla collaborazione con le istituzioni finanziarie e Cassa Depositi e Prestiti, garantiamo linee di finanziamento a medio-lungo termine. L’obiettivo di queste linee di finanziamento è aprire le porte, stabilire una connessione. Una volta ottenute le garanzie sui finanziamenti, organizziamo eventi di business matching specifici per le necessità degli acquirenti esteri e individuiamo le filiere italiane che possono entrare nelle vendor list delle aziende straniere. Fino ad oggi, abbiamo organizzato 80 eventi di business matching in tutta l’Asia, con la partecipazione di circa 20.000 imprese, dalle quali sono nate nuove opportunità di business. Queste aziende italiane sono entrate nelle vendor list di grandi buyer esteri e hanno iniziato a esportare, beneficiando anche delle coperture SACE nei confronti degli acquirenti.
Concludo con la “W”, che sta per “World Wide”. Cosa significa il concetto di globale per noi? Significa essere pronti a coprire i rischi in 200 paesi nel mondo, e soprattutto significa essere globali pur essendo locali. Vogliamo essere sempre più percepiti come una presenza locale, e in questo senso abbiamo 11 sedi in Italia che sono il punto di riferimento per le vostre necessità di internazionalizzazione. A queste si aggiungono 14 sedi all’estero, di cui 4 in Asia (Shanghai, Singapore, Hong Kong e Mumbai), che sono i vostri punti di riferimento in quelle aree. Inoltre, per dedicare un focus specifico sull’Asia, abbiamo organizzato un coordinamento centrale che, insieme ai responsabili della rete internazionale, lavora ogni giorno per ascoltare, capire e fare sempre di più e sempre meglio.“
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