News: Il lavoro è un diritto, non un privilegio: il grido delle persone con disabilità in occasione del Primo Maggio


di Massimiliano Catapano

In occasione della Festa dei Lavoratori, celebrata il 1° maggio, l’attenzione si concentra ancora una volta sulle conquiste ottenute nel corso della storia e sulle sfide che restano aperte. Ma in mezzo ai cortei, alle manifestazioni e ai discorsi ufficiali, c’è una voce che merita più spazio: quella delle persone con disabilità (foto Internet). A parlare è Giovanni Esposito, coordinatore regionale della Campania, che approfitta di questa giornata simbolica per lanciare un appello diretto e appassionato. “Il lavoro è un diritto. Ma per molte persone con disabilità è ancora una chimera”. Esposito non usa giri di parole. Sottolinea come, nonostante le leggi esistenti e le tante dichiarazioni d’intenti, la realtà per chi convive con una disabilità sia ben lontana dall’equità. Troppe barriere – non solo architettoniche – impediscono l’accesso al mondo del lavoro, trasformando un diritto in un’illusione.

La Legge 68/99, che dovrebbe garantire l’inserimento lavorativo delle persone disabili, viene spesso applicata solo formalmente. “Da una parte non esistono abbastanza incentivi reali per le imprese, dall’altra mancano controlli e tutele – spiega Esposito – e tutto questo alimenta una spirale di esclusione silenziosa che continua a colpire migliaia di cittadini ogni anno”. La riflessione parte da un presupposto fondamentale: il lavoro è una componente essenziale della dignità umana. Chi è in condizione di disabilità non cerca assistenzialismo, ma opportunità. Lo dimostrano le tante storie di chi, con impegno e determinazione, affronta ogni giorno sfide aggiuntive per affermare il proprio valore, per sentirsi parte attiva della società. Eppure, proprio queste persone, troppo spesso, non trovano spazio. “Non è solo un problema di numeri – chiarisce – è una questione culturale”.  Il 1° maggio diventa quindi un’occasione per ricordare che la lotta non è finita. In Italia, la Festa dei Lavoratori è ufficialmente riconosciuta dal 1891. Durante il regime fascista fu abolita, ma venne ripristinata nel secondo dopoguerra, proprio per restituirle il suo significato originario di riscatto sociale. E oggi, più che mai, quella memoria deve essere difesa e aggiornata alla realtà contemporanea.

Manifestazioni, cortei ed eventi culturali in tutta Italia rendono omaggio alla storia dei lavoratori, ma Giovanni Esposito denuncia un vuoto istituzionale sempre più evidente. “Troppo spesso – afferma – la politica resta in silenzio. Manca un vero piano per l’occupazione delle persone disabili. È come se fosse un tema marginale, di cui occuparsi solo in occasioni speciali. Ma per chi vive questa condizione, l’emergenza è quotidiana”. Ed è proprio questo il senso profondo del messaggio lanciato da Esposito: rompere il muro del silenzio, richiamare l’attenzione, chiedere interventi concreti. Non bastano le parole. Occorrono azioni, programmi mirati, strumenti di inclusione veri e accessibili. Serve un cambiamento culturale profondo, sostenuto da volontà politica e da una società civile più consapevole. “Le persone con disabilità – prosegue – meritano un lavoro dignitoso, stabile, equo e soprattutto sicuro. Non possiamo più permettere che restino ai margini, che vengano considerate un problema. Sono una risorsa. E come tale vanno riconosciute, ascoltate e valorizzate”. Il 1° maggio, dunque, non può limitarsi a una celebrazione rituale. Deve diventare l’occasione per guardare in faccia le disuguaglianze ancora presenti, per chiedere giustizia, per agire. L’appello del presidente regionale del MID Giovanni Esposito non è solo una denuncia, è un invito a tutti – istituzioni, imprese, cittadini – a non restare indifferenti. Perché il lavoro, come la dignità, non può essere negato a nessuno.





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link