Primo Maggio 2025 a Monopoli


FESTA DEL LAVORO A MONOPOLI

Nella mattinata, organizzata dalla sezione CGIL di Monopoli, presso il Monumento ai Caduti del Lavoro, si è svolta la Festa del 1° Maggio 2025.

Hanno partecipato i rappresentanti del PD, Spazio Civico e Sinistra Italiana e di numerose Associazioni. 


Ha presenziato, in rappresentanza dell’Amministrazione Comunale, il Presidente del Consiglio Comunale Aldo Zazzera e l’Assessora alla Polizia Locale Antonella Fiume.

Sono intervenuti Antonio Guccione della sezione di Monopoli e Vito Fumai, segretario provinciale.

Intervento di Antonio Guccione

Ha voluto sottolineare che la forza dei lavoratori risiede nella capacità di fare blocco,  di essere uniti nella rivendicazione dei loro diritti.

“Abbiamo fatto l’errore di considerare acquisiti per sempre i diritti conquistati con le lotte del movimento, dopo l’autunno caldo del 69, con l’approvazione della legge 300, lo Statuto dei Lavoratori. E invece occorreva difenderli i nostri diritti, davanti ai grandi processi di trasformazione della società indotti dalle scelte economiche. Dopo il 1989, con l’inizio dell’epoca della globalizzazione, processi produttivi come la delocalizzazione hanno fortemente indebolito il potere contrattuale dei lavoratori, rompendo il fragile equilibrio con il capitale raggiunto agli inizi degli anni 70. Il risultato è stata la progressiva erosione e ridimensionamento delle conquiste sindacali dello Statuto dei Lavoratori, iniziando con l’introduzione dei criteri di flessibilità nel contratto del lavoro ( riforma Biagi del 2003) e concludendosi nel 2015 con la Riforma Renzi ( Jobs act) tristemente nota per aver cancellato fra l’altro l’art 18 dello Statuto dei lavoratori, ovvero l’obbligo della giusta causa nei licenziamenti. La lezione che ne dobbiamo ricavare è che nessuna conquista è mai definitiva e che ogni obiettivo raggiunto deve essere difeso costantemente con una volontà animata da una fede nei valori che ispirano le nostre azioni. Primi fra tutti i valori di libertà, solidarietà ed uguaglianza ed il valore del Lavoro da cui sono scaturite le norme della nostra Costituzione.
Sono questi infatti i valori che ispirano le azione della CGIL nella proposizione della iniziativa dei Referendum sul Lavoro  sostenuta da un ampio schieramento di forze del mondo politico, ed associativo. I quattro referendum sul lavoro, hanno un comune denominatore:  il rispetto dei principi costituzionali di eguaglianza e di solidarietà  e la promozione della  dignità del lavoratore della persona. Il ripristino della giusta causa nei licenziamenti, come la tutela dei licenziati nelle piccole imprese, come la limitazione dell’uso ingiustificato dei contratti  a termine, come la sicurezza per i lavori in subappalto hanno questa matrice comune. Matrice condivisa anche dal quinto referendum, quello  sulla cittadinanza, in nome del principio di inclusività e giustizia sociale”.

Ha infine ricordato la figura di Papa Francesco che ha lottato fino alla morte contro le grandi ingiustizie del mondo: contro le diseguaglianze economiche e sociali che condannano alla povertà moltitudini di diseredati; contro le guerre che uccidono insensatamente migliaia di innocenti; contro le catastrofi ambientali che stanno distruggendo il pianeta negando il futuro alla umanità.

“E nel nome del suo esempio che deve ispirare le nostre azioni per la difesa dei valori universali di pace, eguaglianza e solidarietà”.

Ha ricordato il primo appuntamento di apertura della Campagna elettorale del Comitato Referendario, previsto per
Domenica prossima 4 Maggio alle ore 18.30 in Piazza Vittorio Emanuele.

 

Intervento di Vito Fumai

Ha sottolineato i punti critici delle politiche sul Lavoro dell’attuale Governo, ricordando che il nostro Paese è in declino.
“Declino  demografico : nascono sempre meno bimbi e i giovani scolasticamente formati emigrano all’estero. Declino  economico: l’Italia è fanalino di coda dell’Europa in quanto a sviluppo economico. Il suo PIL cresce meno di tutti gli altri Paesi Europei, mentre i salari dei lavoratori italiani sono fermi da 25 anni ed erosi da una inflazione stimata negli ultimi cinque anni al 18%. Persino l’unico indicatore positivo, l’aumento della occupazione che nel 2024 ha segnato un +2% rispetto all’anno precedente, se letto correttamente dimostra tutta la sua criticità. Infatti se è vero che l’occupazione è proporzionalmente cresciuta è altrettanto vero che l’indicatore più importante, quello del  monte ore lavorate, è risultato negativo rispetto al 2023. La crescita della occupazione si spiega con l’aumento ingiustificato dei contratti a Termine. Con questo sistema, per un posto di lavoro in un anno transitano 3 o 4 lavoratori, moltiplicando le assunzioni ( ma anche i licenziamenti). Per arginare questo declino occorre invertire l’attuale rotta. Occorre creare lavoro stabile e duraturo ed aumentare i salari e gli stipendi dei lavoratori italiani, che sono all’ultimo posto nelle classifiche europee”.

Si è poi soffermato sulla piaga delle morti sul lavoro e sul problema della sicurezza, troppo a lungo ignorato dai Governi nazionali.
Tema questo oggetto del quarto Referendum ( quello relativo alla estensione al primo appaltatore delle responsabilità, in caso di subappalto)

Ha infine sottolineato la necessità di sostenere votando e facendo votare quante più persone possibili per i  5 Referendum in votazione l’8 e 9 giugno.


Articolo a cura di Stefano Carbonara
Scrittore, Editore di Monopoli Tre Rose



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